Cosa significa l’ingresso del polisilicio cinese negli Stati Uniti
CBP rilascia finalmente negli Stati Uniti moduli solari realizzati con polisilicio cinese non proveniente dallo Xinjiang
L’autorizzazione da parte della Customs Borders and Protection (CBP) dei moduli Astronergy contenenti polisilicio cinese non proveniente dallo Xinjiang cambierà drasticamente le dinamiche di domanda/offerta nel breve termine.
Nel mondo dell’energia solare statunitense, una notizia ha recentemente scosso le fondamenta della catena di fornitura: la Customs Borders and Protection (CBP) ha autorizzato negli Stati Uniti un piccolo numero di contenitori con moduli solari realizzati con polisilicio cinese non proveniente dallo Xinjiang. La ditta coinvolta in questa rara spedizione è Astronergy, che ha confermato il rilascio avvenuto nel mese scorso. È importante sottolineare che, oltre ai moduli, si ritiene che anche le materie prime per il polisilicio siano state fornite dalla Cina. Questo sviluppo è una svolta significativa negli eventi che hanno caratterizzato il mercato solare statunitense negli ultimi anni.
Da quando è entrato in vigore l’Uyghur Forced Labor Prevention Act (UFLPA) a metà del 2022, la CBP aveva rilasciato solo moduli realizzati con polisilicio europeo, statunitense e del sud-est asiatico, prodotto da aziende come Hemlock, Wacker Chemie e OCI. Questa restrizione ha limitato notevolmente l’offerta di moduli solari negli Stati Uniti, innescando un aumento dei prezzi e una sfida significativa per l’industria solare nazionale.
Ma perché l’ingresso di moduli con polisilicio cinese è così rilevante per il settore solare statunitense? Per comprendere appieno l’importanza di questa notizia, dobbiamo esaminare il contesto specifico del mercato solare degli Stati Uniti e il ruolo che la Cina gioca nella catena di approvvigionamento solare globale.
Il ruolo della Cina nella catena di approvvigionamento solare globale
La Cina detiene una posizione di dominio nella produzione solare lungo tutta la catena del valore. Nonostante la capacità produttiva nazionale di wafer, celle e moduli negli Stati Uniti e in altri paesi stia crescendo, la costruzione di nuove fabbriche di polisilicio al di fuori della Cina è un processo complesso e dispendioso sia in termini energetici che di gestione dei rifiuti. Di conseguenza, la Cina rappresenta attualmente l’85% della capacità mondiale di produzione di polisilicio, che ammonta a 1.177 GW. Questo dominio è destinato a crescere ulteriormente nei prossimi anni, mentre la quota mondiale di capacità di polisilicio al di fuori della Cina è destinata a diminuire dal 15% nel 2023 al 12% entro il 2026, gran parte della quale è destinata all’industria elettronica piuttosto che all’energia solare.
Inoltre, quando l’UFLPA è entrato in vigore, il 57% del polisilicio cinese era prodotto nello Xinjiang, ma a seguito delle accuse di lavoro forzato in quella regione, la produzione si è rapidamente spostata in altre parti del paese, come il Ningxia e la Mongolia interna. Nel 2023, solo il 27% del polisilicio cinese è stato prodotto nello Xinjiang. Questo spostamento ha cercato di mitigare le preoccupazioni relative al lavoro forzato, aprendo la porta a potenziali importazioni di moduli solari realizzati con polisilicio cinese proveniente da regioni al di fuori dello Xinjiang.
Le politiche e le sfide dell’importazione di polisilicio cinese
Fin dall’inizio, le politiche volute per prevenire l’importazione di beni potenzialmente realizzati con il lavoro forzato hanno ostacolato l’ingresso negli Stati Uniti di moduli solari realizzati con polisilicio cinese. Questo processo ha preso avvio nel 2021 quando il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha emesso un Withhold Release Order (WRO) contro Hoshine Silicon Industry Co. (HSI), vietando qualsiasi prodotto a base di silice di HSI in tutte le materie prime, beni intermedi e prodotti finiti importati negli Stati Uniti.
Nel 2022, l’UFLPA ha ampliato ulteriormente l’ambito della WRO, includendo tutti i beni legati alla regione dello Xinjiang, poiché si presupponeva che tutti i beni provenienti da questa regione fossero realizzati con lavoro forzato, a meno che non fosse dimostrata una prova contraria. Questo ha ulteriormente limitato l’ingresso di moduli solari negli Stati Uniti, poiché la stragrande maggioranza di questi componenti utilizzava il polisilicio dello Xinjiang. Subito dopo l’approvazione dell’UFLPA, la CBP ha iniziato a trattenere le spedizioni di moduli, innescando un periodo di incertezza per l’industria solare statunitense.
L’importanza dell’ingresso del polisilicio cinese
L’importanza dell’ingresso dei moduli con polisilicio cinese negli Stati Uniti non può essere sottovalutata, soprattutto in un contesto in cui la disponibilità di moduli realizzati con polisilicio non cinese è limitata. Una delle principali cause dell’incremento dei prezzi dei moduli solari negli Stati Uniti a partire dalla metà del 2022 è stata proprio la scarsa disponibilità di moduli realizzati con polisilicio non cinese. L’UFLPA e altre misure di politica commerciale hanno reso difficile per gli Stati Uniti sfruttare i prezzi più bassi dei componenti solari osservati a livello globale.
In particolare, il polisilicio cinese ha un prezzo di 7-10 dollari USA/kg inferiore rispetto al polisilicio non cinese, equivalente al doppio del prezzo. Se anche solo un numero limitato di spedizioni di moduli contenenti polisilicio cinese non proveniente dallo Xinjiang dovesse entrare negli Stati Uniti, ciò potrebbe tradursi in prezzi più bassi per i moduli solari statunitensi. Questo potenziale calo dei costi di produzione dei moduli solari, stimato tra 0,02 e 0,04 dollari USA/W, ovvero una diminuzione del 10-20%, potrebbe alla fine beneficiare i clienti finali, rendendo alcuni moduli Tier 1 provenienti dal Sud-Est asiatico più accessibili.
La sfida dei produttori solari statunitensi
La questione ora è come i produttori solari statunitensi potranno competere con l’ingresso di moduli contenenti polisilicio cinese. È importante notare che, anche se i moduli con polisilicio cinese saranno più economici, esistono diverse sfide legate alle tariffe e alle politiche commerciali che potrebbero influenzare la competitività dei produttori nazionali.
Ad esempio, le tariffe della Sezione 301 continuano ad applicarsi ai wafer e alle celle cinesi. Inoltre, le celle realizzate con wafer cinesi in Cambogia, Malaysia, Thailandia e Vietnam saranno soggette a dazi antidumping e compensativi a partire da giugno 2024, a meno che i fornitori non siano in grado di dimostrare di non eludere tali dazi. Pertanto, i produttori che non possono accedere a wafer non cinesi avranno una capacità limitata di ridurre i costi, anche se utilizzano il polisilicio cinese. Solo poche aziende al di fuori della Cina producono wafer, e la loro capacità è spesso destinata all’uso interno, rendendo difficile per altri produttori accedervi.
Tuttavia, ci sono alternative per i produttori solari statunitensi desiderosi di rimanere competitivi. Alcune aziende potrebbero optare per l’acquisto di componenti con polisilicio cinese a basso costo, anche se questo significa affrontare tariffe aggiuntive. Al contrario, altre aziende potrebbero continuare a impegnarsi nell’utilizzo di una catena di fornitura non cinese, compreso l’uso di polisilicio non cinese. Queste aziende stanno cercando di posizionarsi come fornitori affidabili, mitigando il rischio di politica commerciale più che cercando di competere principalmente sui costi.
Conclusioni e prospettive future
In sintesi, il rilascio della spedizione Astronergy attraverso la dogana statunitense ha il potenziale per influenzare significativamente il mercato solare degli Stati Uniti. Anche se è ancora troppo presto per dire se questo rappresenterà l’inizio di un afflusso costante di moduli con polisilicio cinese negli Stati Uniti, il settore solare statunitense dovrà adattarsi e trovare modi per competere in un ambiente di mercato in rapida evoluzione.
Il futuro dipenderà da molteplici fattori, tra cui le politiche commerciali, le tariffe e la capacità dei produttori di dimostrare la tracciabilità delle loro materie prime. Seguire attentamente le tendenze della catena di fornitura e rimanere flessibili nelle strategie di approvvigionamento saranno essenziali per il successo delle aziende solari statunitensi. Inoltre, l’educazione dei clienti sulle implicazioni della politica commerciale e sulla qualità dei prodotti rimarrà un aspetto critico per il settore.
Chi desidera rimanere informato sulle dinamiche e sui prezzi della domanda-offerta di moduli solari a livello globale può iscriversi a servizi di monitoraggio della catena di fornitura solare, che forniscono una copertura dettagliata delle tendenze di mercato e delle dinamiche dei prezzi. Questi strumenti possono aiutare gli attori del settore a prendere decisioni informate e a sviluppare strategie aziendali in grado di navigare con successo nell’ambiente in continua evoluzione dell’energia solare.
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