Batterie al sodio: UNIGRID e il Fotovoltaico
La startup UNIGRID Battery, nata dal lavoro di ricerca di due dottorandi dell’Università della California, San Diego, sta portando una ventata di innovazione nel settore delle batterie con la ricezione dei primi ordini commerciali su scala di megawattora per le sue avanzate batterie al sodio.
Fondatori della compagnia nel 2021, i dottori Darren H. S. Tan ed Erik A. Wu, sotto la guida dei professori Zheng Chen e Shirley Meng, stanno ridisegnando il panorama energetico con una proposta tecnologica promettente.
UNIGRID ha colto una significativa opportunità di mercato per le batterie al sodio nel segmento del residenziale nordamericano, dedicato ai sistemi di accumulo di energia dietro il contatore (ESS), simili ai power packs installati nelle abitazioni, come il famoso Powerwall di Tesla. La startup ha velocemente scalato la produzione della sua prima cella cilindrica di prima generazione.
Darren H. S. Tan, CEO di UNIGRID, sottolinea il grande potenziale delle batterie al sodio, considerate un’alternativa meno costosa e più sicura rispetto alle tecnologie attuali, non soggette alle incertezze della filiera di approvvigionamento del litio. Questa combinazione di fattori posiziona le batterie al sodio come la nuova grande ondata nella tecnologia delle batterie. L’approccio unico di UNIGRID, che prevede l’uso di un anodo in stagno invece del tradizionale carbonio duro, rappresenta una svolta per le batterie al sodio, incrementando la densità energetica volumetrica per competere, e persino superare, quella delle batterie al fosfato di litio ferro (LFP).
Il CTO Erik A. Wu evidenzia come l’anodo in lega di stagno nelle batterie al sodio superi i comuni modi di fallimento del silicio, aprendo nuove possibilità per la tecnologia al sodio. Con i test di terze parti completati, UNIGRID è sulla buona strada per consegnare quantità di megawattora delle sue batterie al sodio avanzate ai clienti nel 2024.
La Dr.ssa Shirley Meng, professore di ingegneria molecolare presso l’Università di Chicago e professore aggiunto di nanoingegneria presso l’Università della California, San Diego, sottolinea l’importante potenziale degli Stati Uniti nelle riserve di sodio e la possibilità di rafforzare la resilienza della rete elettrica.
Per gli energy manager e i tecnici del settore fotovoltaico, queste innovazioni rappresentano una svolta strategica. Le batterie al litio hanno reso possibile la diffusione dei veicoli elettrici e dei dispositivi portatili, ma la transizione energetica richiede un ventaglio più ampio di tecnologie di generazione e accumulo. Il team UNIGRID crede che le batterie al sodio avranno un ruolo significativo nell’evoluzione del panorama energetico, soprattutto nell’abbinamento con i sistemi fotovoltaici residenziali e di scala commerciale.
In conclusione, l’avanzamento delle batterie al sodio non rappresenta solo un’alternativa alle batterie al litio, ma una vera e propria rivoluzione che potrebbe ampliare l’orizzonte delle energie rinnovabili, offrendo soluzioni più accessibili, sicure e sostenibili, e sostenendo l’ingresso di sempre più utenti nel mondo dell’autoconsumo e dell’indipendenza energetica.
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