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Protezionismo solare: l’EU è cauta

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Protezionismo solare: l’EU è cauta

La Commissione Europea si trova di fronte a una sfida cruciale: proteggere l’industria solare del continente senza compromettere l’ambizioso traguardo dell’Unione Europea verso la transizione energetica.

In un recente dibattito al Parlamento Europeo, la Commissaria europea per i servizi finanziari, Mairead McGuinness, ha messo in luce la crisi di prezzo e sovrapproduzione che affligge il settore solare europeo, evidenziando come l’importazione massiva di pannelli solari, prevalentemente dalla Cina, abbia causato una drastica riduzione dei prezzi, superiore al 40%.

Questa situazione si traduce in un vantaggio per cittadini e installatori ma rappresenta una sfida significativa per i produttori all’interno dell’Unione, mettendo a rischio la sostenibilità della manifattura solare europea. Nonostante ciò, McGuinness ha ricordato che l’UE sta lavorando su un ampio set di strumenti di supporto all’industria solare, incluso l’atto “Net Zero Industry”, che prevede che almeno il 40% dell’equipaggiamento solare utilizzato nel continente sia prodotto localmente. Tuttavia, attualmente, il 97% dei pannelli fotovoltaici impiegati in Europa è importato.

La Commissione è consapevole che qualsiasi misura protezionistica debba essere bilanciata rispetto agli obiettivi di transizione energetica dell’UE, sottolineando l’importanza di diversificare le fonti di approvvigionamento per ridurre la dipendenza dalle importazioni e garantire la sicurezza energetica europea. McGuinness ha annunciato che oltre 12 miliardi di euro sono stati approvati per la produzione di equipaggiamento clean-tech, inclusi i fotovoltaici, e si sta lavorando per ridurre la dipendenza dalle forniture cinesi attraverso collaborazioni con paesi come Stati Uniti e India.

La situazione attuale solleva dubbi sulla sostenibilità a lungo termine dell’industria solare europea, con vari produttori che hanno annunciato la chiusura di fabbriche negli ultimi mesi. La proposta di creare una “Banca per la Manifattura Solare” e l’implementazione di criteri non basati sul prezzo nelle aste solari sotto l’atto “Net Zero Industry” rappresentano potenziali soluzioni per rafforzare la resilienza e l’impegno verso la governance ambientale, sociale e aziendale.

L’intervento di Walburga Hemetsberger, CEO di SolarPower Europe, mette in guardia sulla situazione critica dell’industria solare europea, sottolineando la necessità urgente di supporto e accesso a risorse finanziarie per evitare il collasso della manifattura solare europea. “Se l’Europa non agisce ora, non ci sarà un’industria solare da salvare”, ha affermato, evidenziando l’importanza di agire prontamente per non lasciare gli obiettivi di clima ed energia dell’UE in mano ad altri.

La discussione sul “Net Zero Industry Act”, prevista per concludersi a breve, rappresenta un momento decisivo per l’industria solare europea, con l’UE che cerca di bilanciare l’esigenza di protezione industriale con gli obiettivi di transizione energetica, in uno sforzo per mantenere la leadership nel settore dell’energia rinnovabile e garantire la sicurezza energetica e climatica del continente.

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