Transione 5.0 e Comunità Energetiche: le aziende sono la chiave ma hanno bisogno di un supporto.
In un mondo dove la sostenibilità è diventata non solo un obiettivo ma una necessità imprescindibile, il Prof. Ing. Rosario Lanzafame, luminare nel campo dei Sistemi per l’Energia e l’Ambiente presso l’Università degli Studi di Catania, illumina il percorso verso un futuro più verde: per la transione energetica la chiave sono le imprese ed i professionisti competenti che le guidano.
La sua recente intervista con Ambra Consulting svela un’importante verità: le agenzie di consulenza specializzata sono fondamentali nella navigazione della complessa transizione verso l’efficienza energetica ottimizzata. Queste agenzie agiscono come ponti vitali tra le teorie accademiche e la loro pratica applicazione, trasformando le innovazioni tecnologiche in realtà tangibili per le imprese.
La transizione energetica, come sottolineato dal Prof. Lanzafame, non è un semplice passaggio da fonti di energia convenzionali a quelle rinnovabili, ma un percorso dinamico che richiede una comprensione profonda sia dei bisogni immediati che delle prospettive a lungo termine. Le agenzie di consulenza specializzata svolgono un ruolo cruciale in questo viaggio, aiutando le aziende a superare ostacoli come la resistenza al cambiamento e la burocrazia, due dei principali impedimenti alla transizione energetica.
Intervista al Professore Lanzafame dell’Università di Catania, sulle Energie Rinnovabili e la transizione energetica
Cosa si intende per Transizione Energetica?
Cominciamo a definire il primo termine “Transizione”; è da intendersi in senso dinamico ed implica l’idea di una evoluzione attraverso un percorso, da attuare in un assegnato intervallo temporale, in cui sono determinabili 2 punti: il punto di partenza “A” e il punto di arrivo “B” o di fine percorso.
Nello specifico contesto europeo, il processo in atto, riguarda gli Stati Membri accomunati da una unica condizione: lo stato finale, ovvero il punto “B” è uguale per TUTTI. Da ciò discende chiaramente che giungere al termine del percorso nel tempo assegnato, dipende fortemente dal posizionamento iniziale di ciascun Paese dell’Unione, ovvero dalla collocazione del suo specifico punto di partenza “A”.
Lo scenario che deriva da questa definizione conduce chiaramente ad una graduatoria che assegna percentuali di successo nel raggiungimento dell’obiettivo finale, via via decrescenti, in funzione della lunghezza del percorso che resta da coprire per arrivare al traguardo; in una parola, TUTTO dipende dalla posizione “A” occupata nella traiettoria da ciascun Paese.
Il secondo termine “Energetica” chiarisce il tema della competizione. L’obiettivo principale è decarbonizzare (ovvero rendere minima l’anidride carbonica – CO2 – emessa in atmosfera, diminuendo progressivamente il ricorso al processo di combustione di idrocarburi nella produzione dell’energia). Se impegniamo energia decarbonizzata eliminiamo la CO2 (ma anche tanti altri composti gassosi e solidi, prodotti dalla combustione e noti come “gas climalteranti”) potremmo sperare di affrancarci dai drammatici effetti della crisi climatica.
In estrema sintesi: per arginare il problema della insostenibilità del modello di sviluppo fin qui coltivato, è imperativo attuare questa “transizione” abbandonando progressivamente l’economia basata sull’energia prodotta a partire da combustibili fossili (1) in favore dell’energia generata dalle Fonti “Rinnovabili”(2).
Per avere un’idea delle “molte” cose da fare per riguadagnare terreno perduto, si pensi alle posizioni occupate, in questa graduatoria, da Paesi come Svezia, Finlandia e Danimarca nel panorama energetico europeo.
1 Per la cui formazione sono stati necessari milioni di anni.
2 La cui generazione avviene sincronicamente al loro consumo e comunque in tempi del tutto comparabili con la durata della vita del singolo uomo sul Pianeta.
Quali tecnologie possono garantire una transizione veloce?
Le tecnologie per realizzare una transizione veloce, grazie alla ricerca scientifica, sono tutte disponibili sia in ambito della sostenibilità dei trasporti (Produzione di combustibili a credito di CO2 attraverso la generazione di idrogeno verde e materie prime pienamente rinnovabili – HVO, Veicoli a trazione elettrica – ibrida) che in ambito residenziale e terziario (produzione di energia da tutte le fonti rinnovabili – solare termico , termodinamico, conversione fotovoltaica, eolico, cattura CO2 e metanazione, compresa la generazione di idrogeno verde per l’alimentazione delle fuel cell).
L’applicazione concreta di queste tecnologie si scontra, tuttavia, con le diverse sensibilità da parte dei cittadini, che più o meno informati, mostrano un’iniziale resistenza all’accettazione del cambiamento, alla totale sostituzione di paradigma, al nuovo modello energetico.
Il maggiore problema però non è questo: è la burocrazia.
Quali sono gli ostacoli alla transizione e per le FER?
Duole purtroppo constatare che malgrado gli sforzi profusi, la burocrazia rappresenta il maggiore ostacolo alla attuazione veloce della transizione; in secondo luogo, possiamo sicuramente osservare la non particolarmente avvertita necessità di cambiamento dell’italiano medio, che sconta una forte situazione di disagio economico conseguente gli attuali insostenibili costi energetici .
Inoltre, sul fronte economico, occorrerebbe rimuovere il problema del maggior costo delle rinnovabili, attraverso una politica promozionale più efficace, capace di rendere economicamente vantaggioso il processo di transizione.
Qual è il ruolo delle aziende in questo contesto?
Le aziende energetiche dovrebbero essere protagoniste della più efficace e veloce transizione energetica a favore dei cittadini, implementando la realizzazione di modelli energetici innovativi, sostenibili ed economicamente percorribili mediante l’attuazione di politiche energetiche “Tailored”.
Com’è possibile supportare le aziende in maniera più efficace?
Le aziende si scontrano con una burocrazia in continua evoluzione, che malgrado gli sforzi profusi, non riesce a semplificare efficacemente le procedure . “Sburocratizzare” deve essere la parola d’ordine.
Quanto può contare la consulenza di un partner, come una agenzia specializzata nell’ottenere i fondi per le CER, per accelerare la transizione energetica delle aziende?
Nel contesto che è stato fin qui brevemente tracciato, Il ruolo della alta consulenza scientifica capace di indirizzare le scelte verso l’obiettivo da raggiungere con il minimo sforzo, è imprescindibile, attesa la elevata complessità dei problemi da affrontare e la loro interdisciplinarietà di natura tecnica economica e gestionale.
È finito il tempo dei tuttologi; l’unica risposta efficace può essere data dalla consulenza tecnico-scientifica olistica, resa disponibile da squadre di professionisti altamente specializzati che possono valorizzare le caratteristiche tecniche specifiche, esistenti in ciascun contesto energetico, nobilitando il ruolo dei territori.
Azioni concrete per le aziende nella transizione energetica
Per navigare con successo il percorso verso la sostenibilità, le aziende possono dunque adottare diverse strategie, sfruttando il supporto e la guida di partner esperti come Ambra Consulting. Ecco alcune delle attività chiave che possono intraprendere:
- Formazione di Comunità Energetiche Rinnovabili (CER): Le CER permettono alle aziende di partecipare attivamente alla produzione, al consumo e alla condivisione di energia rinnovabile, promuovendo l’autosufficienza e la resilienza energetica delle comunità locali.
- Navigazione nella transizione verso l’Industria 5.0: Adottare principi dell’Industria 5.0 significa abbracciare l’automazione intelligente, la digitalizzazione e l’integrazione di tecnologie avanzate per ottimizzare i processi produttivi in chiave sostenibile.
- Implementazione di misure di efficientamento energetico: Le aziende possono ridurre significativamente il proprio impatto ambientale attraverso l’adozione di tecnologie per l’efficienza energetica, come l’isolamento termico degli edifici, l’installazione di impianti fotovoltaici e la sostituzione di macchinari obsoleti con opzioni a basso consumo energetico.
Queste attività non solo contribuiscono alla riduzione delle emissioni di gas serra ma offrono anche vantaggi economici tangibili, migliorando l’efficienza operativa e riducendo i costi energetici. Inoltre, l’accesso ai fondi per i Certificati di Efficienza Energetica (CER) rappresenta un’opportunità preziosa per finanziare tali iniziative, sottolineando l’importanza di una consulenza specializzata per orientare le scelte aziendali.
Il cammino verso un futuro energetico sostenibile è disseminato di sfide, ma con il giusto sostegno e la guida di esperti, le aziende possono trasformare queste sfide in opportunità. La collaborazione con agenzie di consulenza come Ambra Consulting è un passo decisivo verso la realizzazione di progetti che non solo rispondono alle esigenze attuali ma paventano la strada per un domani più sostenibile.
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