Curtailment del fotovoltaico: una nuova normalità nella gestione della rete elettrica
L’espansione senza precedenti dell’energia solare fotovoltaica sta ridefinendo le strategie di gestione della rete elettrica a livello globale.
Secondo le più recenti stime di IRENA, IEA, GEM, WNA e GWEC, la capacità installata di energia solare ha superato quella nucleare nel 2017, quella eolica nel 2022 e quella idroelettrica lo scorso anno. Entro la fine del 2024, si prevede che supererà anche il gas naturale, con il carbone che sarà sorpassato nel 2025. Questa crescita esponenziale porta con sé la necessità di nuove strategie di gestione dell’energia, tra cui il curtailment, ossia la riduzione controllata della produzione di energia solare in determinati momenti.
Curtailment: una soluzione necessaria per la stabilità della rete
Con l’aumento della penetrazione delle rinnovabili, il curtailment del fotovoltaico sta diventando una pratica comune per garantire la stabilità della rete. Questo processo prevede la riduzione della produzione di energia solare in situazioni di eccesso di generazione rispetto alla domanda, evitando sovraccarichi e mantenendo il bilanciamento del sistema elettrico. Il curtailment è una soluzione economicamente più vantaggiosa rispetto all’investimento in nuove linee di trasmissione o impianti di accumulo su larga scala e deve essere riconosciuto come un’opzione di flessibilità per gli operatori di rete.
Sfide e opportunità del curtailment
L’incremento del curtailment può avere un impatto economico sulle nuove installazioni fotovoltaiche, riducendo la certezza dei ricavi per gli impianti che vendono elettricità sul mercato all’ingrosso. Tuttavia, l’analisi e la modellazione avanzata dei progetti possono prevedere questi scenari e integrarli nelle decisioni di investimento. Inoltre, durante i periodi di curtailment, i prezzi dell’energia sono generalmente bassi, il che riduce l’impatto economico negativo.
Il curtailment persistente e i prezzi negativi dell’energia stimolano lo sviluppo di nuovi mercati, come lo stoccaggio energetico tramite batterie utility-scale, impianti di pompaggio idroelettrico e sistemi di accumulo termico industriale. Anche nel settore residenziale, l’energia solare in eccesso può essere utilizzata per la ricarica di veicoli elettrici, batterie domestiche e sistemi di accumulo di acqua calda, ottimizzando l’autoconsumo.
Overbuilding: una strategia complementare
Un approccio emergente è l’overbuilding, ossia la costruzione di impianti fotovoltaici con una capacità superiore rispetto alla domanda media. Questo concetto, paragonabile alla potenza extra delle automobili rispetto ai limiti di velocità, garantisce flessibilità, prestazioni costanti e affidabilità nei momenti di maggiore necessità. L’overbuilding permette inoltre di ottimizzare i sistemi di accumulo e stabilizzare la produzione di energia rinnovabile, riducendo le fluttuazioni giornaliere e stagionali.
Il futuro del curtailment nel mix energetico
Mentre il costo del fotovoltaico continua a diminuire e la sua quota nel mix energetico globale aumenta, il curtailment e l’overbuilding diventeranno strumenti essenziali per garantire stabilità e affidabilità alla rete. Tuttavia, è fondamentale sviluppare politiche di compensazione per l’energia ridotta, affinché gli investimenti in fotovoltaico rimangano attrattivi e sostenibili nel lungo periodo.
Con una combinazione di innovazione tecnologica, adattamenti normativi e nuovi modelli di business, il fotovoltaico continuerà a essere un pilastro della transizione energetica globale, ridefinendo il concetto di gestione dell’energia nel XXI secolo.
Liberamente tratto da PV Magazine
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