Caricamento in corso

Caro energia, tra gas, nucleare e rinnovabili: la risposta si può dare in 20 secondi?

gas e rinnovabili per il prezzo energetico

Caro energia, tra gas, nucleare e rinnovabili: la risposta si può dare in 20 secondi?

Nei giorni scorsi, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha dichiarato che il tema del costo dell’energia non può essere affrontato con una risposta di 20 secondi.

Una frase che evidenzia la poca preparazione del governo sulla questione o la complessità di una risorsa cruciale per imprese e famiglie italiane? L’opposizione è convinta che la risposta sia la prima.

Ma la domanda ha, come prevedibile, rilanciato il dibattito sulle vere cause del caro energia e sulle soluzioni più efficaci.

Se da una parte i sostenitori delle fonti fossili e del nucleare puntano il dito contro il sistema di incentivazione delle rinnovabili, dall’altra l’analisi economica e i dati di mercato raccontano una realtà ben diversa: il caro bollette degli ultimi anni è stato determinato principalmente dal prezzo del gas.

Il ruolo del gas nell’aumento dei prezzi dell’energia

Uno degli elementi chiave per comprendere il costo dell’energia in Italia è il sistema del Prezzo Unico Nazionale (PUN), che segue la logica del “Merit Order”: il prezzo dell’energia viene determinato dalla fonte più costosa necessaria a coprire la domanda. Nei momenti di picco, questa fonte è quasi sempre il gas.

 Caro energia, tra gas, nucleare e rinnovabili: la risposta si può dare in 20 secondi?
Credit https://www.repowered.nl/

Dati alla mano, secondo l’analisi dell’ingegnere Rizzo, esperto del settore energetico, il prezzo dell’energia da fonti rinnovabili (eolico e fotovoltaico) è inferiore a 70 €/MWh da oltre 10 anni. Tuttavia, il prezzo dell’elettricità è più che raddoppiato negli ultimi 8 anni in Italia e Germania, due Paesi fortemente dipendenti dal gas. Questo dimostra che l’incremento dei prezzi non è stato causato dalle rinnovabili, ma piuttosto dall’aumento del costo del gas, soprattutto in seguito alla crisi energetica scaturita dal conflitto in Ucraina.

L’analisi dell’ingegnere Rizzo si inserisce perfettamente nel dibattito tra chi sostiene che il gas sia il principale responsabile dell’aumento del prezzo dell’energia e chi invece cerca di attribuire la colpa alle rinnovabili e ai relativi oneri di sistema.

GhjSmzrWwAAvcsa-1024x705 Caro energia, tra gas, nucleare e rinnovabili: la risposta si può dare in 20 secondi?
Credit immagine: Assoelettrica; “…Naturalm. quanto postato dal personaggio in cerca d’autore avv.atomico non dimostra il contrario: gli oneri di sistema, per incentivazione FER, sono aumentati notevolmente fino al 2016 (ben prima della crisi del gas) e poi hanno iniziato a decrescere. Il grosso degli oneri è dovuto a Certificati Verdi (CV) x eolico (durata 15anni) e Conti Energia (FV nel grafico) x fv (durata 20anni) e quindi ad impianti costruiti prima del 2010-11. L’incidenza in bolletta di tali incentivi è tuttora importante, ma non è la causa del rincaro degli ultimi anni…” Cit. Rizzo

Gli oneri di sistema: un falso problema?

Un’altra argomentazione spesso utilizzata dai detrattori delle rinnovabili è il peso degli oneri di sistema in bolletta, ossia gli incentivi pagati dai consumatori per sostenere le energie rinnovabili. Secondo i dati riportati da Rizzo, gli oneri di sistema legati alle rinnovabili sono aumentati fino al 2016, ma hanno iniziato a decrescere negli anni successivi.

Se si osserva l’andamento dei prezzi spot dell’energia, è evidente che l’aumento dei costi non è stato causato dagli oneri di sistema, ma dalla forte dipendenza dal gas. Inoltre, il Merit Order Effect – fenomeno documentato da numerosi studi scientifici – dimostra che più rinnovabili nel mix energetico portano a una riduzione del prezzo dell’energia, perché abbassano il prezzo marginale del mercato elettrico.

Punti chiave dell’argomentazione

  1. Il caro bollette è dovuto al caro gas, non alle rinnovabili
    • I prezzi dell’energia da grandi impianti fotovoltaici (FV) ed eolici in Italia sono inferiori a 70 €/MWh da circa 10 anni.
    • Nonostante ciò, i prezzi spot dell’energia sono più che raddoppiati negli ultimi 8 anni, a causa della dipendenza dal gas di Italia e Germania.
  2. Gli oneri di sistema legati alle rinnovabili non sono responsabili del rincaro degli ultimi anni
    • Gli incentivi per il fotovoltaico e l’eolico (Certificati Verdi e Conto Energia) hanno avuto un picco fino al 2016, poi sono calati.
    • Gli aumenti recenti del prezzo dell’energia sono dovuti al gas, non agli oneri di sistema.
  3. Il nucleare francese ha prezzi più bassi, ma è un modello irripetibile
    • La Francia ha un sistema nucleare fortemente sussidiato dallo Stato, con reattori già ammortizzati e prezzi amministrati.
    • Tuttavia, quando i reattori sono stati in manutenzione, la Francia ha subito i prezzi energetici più alti in Europa.
    • Il piano italiano di ritorno al nucleare è irrealistico per costi, tempi e complessità.
  4. Il “Merit Order Effect” delle rinnovabili è un dato scientificamente dimostrato
    • FV ed eolico abbassano il Prezzo Unico Nazionale (PUN) perché hanno costi marginali quasi nulli.
    • Senza le rinnovabili, il prezzo dell’energia sarebbe ancora più alto.

“Se si guarda invece ai prezzi spot, si vede come siano più che raddoppiati negli ultimi 8 anni (in particolare in ITA e GER, più dipendenti dal gas rispetto alla FRA), mentre gli oneri di sistema (come visto sopra) non sono aumentati..” Rizzo

Conclusione

L’argomentazione smonta il mito secondo cui il rincaro dell’energia sia colpa delle rinnovabili. Al contrario, dimostra che:
✅ Il caro energia è legato al prezzo del gas.
✅ Le rinnovabili abbassano il prezzo dell’energia.
✅ Il nucleare francese ha prezzi bassi solo grazie a un modello statale non replicabile in Italia.
✅ Il ritorno al nucleare in Italia è irrealistico.

Chi sostiene che le rinnovabili siano la causa del caro energia non porta prove concrete, mentre i dati di mercato e la letteratura scientifica supportano la tesi di Rizzo.

Il nucleare è la soluzione? Il caso francese

Tra le risposte proposte per abbassare il costo dell’energia, spesso emerge l’idea di un ritorno al nucleare. Tuttavia, il caso della Francia – spesso citato come modello – dimostra che la realtà è più complessa.

La Francia ha un sistema energetico basato sul nucleare, che offre prezzi relativamente bassi e meno variabili. Tuttavia, questo risultato è stato possibile grazie a decenni di finanziamenti statali, con impianti ormai ammortizzati e un prezzo amministrato dell’energia.

Nel 2022, quando molti reattori francesi sono stati in manutenzione, la Francia ha registrato i prezzi dell’energia più alti d’Europa, dimostrando che anche il nucleare non è immune da problemi di affidabilità e volatilità. Inoltre, avviare oggi un programma nucleare in Italia richiederebbe tempi lunghissimi (15-25 anni), costi elevati e una gestione finanziaria statale difficilmente sostenibile.

Quale strategia per l’Italia?

L’Italia si trova quindi di fronte a un bivio. Se da una parte l’incremento delle rinnovabili porta a una riduzione strutturale del costo dell’energia nel medio-lungo periodo, dall’altra la dipendenza dal gas ha dimostrato di essere un elemento critico per la stabilità economica e sociale.

Nel breve termine, servono strategie per mitigare l’impatto del costo del gas, favorendo anche lo sviluppo di accumulo energetico e reti più efficienti. Nel lungo periodo, la soluzione più sostenibile sembra essere quella di un mix energetico più rinnovabile e meno dipendente dal gas, con investimenti mirati in infrastrutture di accumulo e una maggiore interconnessione europea.

Chi sostiene che il gas non sia il principale responsabile dell’aumento del prezzo dell’energia solitamente si appoggia su alcune argomentazioni alternative, spesso promosse dalle lobby degli idrocarburi e del nucleare. Vediamo le principali obiezioni e le relative risposte.


Obiezione 1: Non è il gas ad aumentare il prezzo dell’energia, ma le rinnovabili e il loro sistema inefficiente

Argomentazione:

  • Le fonti rinnovabili sono intermittenti e non garantiscono una produzione stabile.
  • Questa intermittenza costringe a mantenere attive centrali a gas o carbone come backup, il che comporta costi aggiuntivi.
  • L’obbligo di acquistare energia da fonti rinnovabili (incentivi e priorità di dispacciamento) renderebbe il sistema più costoso.

Risposta:

  • L’intermittenza è un problema reale, ma può essere mitigata con sistemi di accumulo (batterie, idroelettrico a pompaggio) e una rete più intelligente.
  • Il Merit Order Effect dimostra che quando le rinnovabili producono molto, i prezzi scendono (basta vedere i giorni con forte vento o sole).
  • I costi di gestione della rete sono inferiori ai vantaggi economici della riduzione della dipendenza dal gas.

Obiezione 2: Il gas non è la causa dell’aumento dei prezzi, ma è colpa del sistema di mercato

Argomentazione:

  • Il mercato elettrico europeo si basa su un sistema in cui il prezzo è determinato dalla fonte più costosa (di solito il gas).
  • Questo sistema penalizza le fonti più economiche come le rinnovabili e l’idroelettrico, facendo percepire un prezzo dell’energia più alto di quello reale.

Risposta:

  • Il sistema marginalista esiste proprio per garantire un equilibrio tra domanda e offerta. Se togliessimo il gas dal mercato, avremmo blackout nei momenti di picco.
  • Le rinnovabili abbassano comunque il prezzo medio dell’energia all’ingrosso.
  • L’alternativa sarebbe un sistema di prezzi differenziati, che potrebbe incentivare ulteriormente le rinnovabili e ridurre la dipendenza dagli idrocarburi.

Obiezione 3: Il nucleare e gli idrocarburi garantirebbero prezzi più bassi e stabili

Argomentazione:

  • Il nucleare fornisce energia stabile e programmabile a costi inferiori nel lungo termine.
  • Il gas e il carbone sono ancora le fonti più affidabili per la stabilità della rete.
  • Le rinnovabili, senza una base solida di produzione costante, non possono essere l’unica soluzione.

Risposta:

  • Il nucleare è una fonte programmabile, ma ha tempi di realizzazione molto lunghi (15-25 anni) e costi elevati di costruzione e smantellamento.
  • Le nuove tecnologie rinnovabili stanno riducendo i costi di accumulo e migliorando la gestione dell’intermittenza.
  • La sicurezza energetica può essere garantita da un mix bilanciato, ma ridurre il gas è un obiettivo strategico per la stabilità economica.

In definitiva, la questione energetica non può essere risolta in 20 secondi, ma i dati dimostrano che la strada maestra per abbassare i prezzi è quella di ridurre la dipendenza dal gas e incentivare le fonti rinnovabili.

Fonti:

Share this content:

Commento all'articolo