Nuova coalizione in Germania: accordo su transizione energetica
La Germania si prepara a un nuovo governo con un accordo preliminare tra l’alleanza conservatrice (CDU/CSU) e i Socialdemocratici (SPD) sulle rinnovabili.
I due partiti hanno delineato le basi di un’intesa che include il rafforzamento della transizione energetica, la riduzione dei costi dell’elettricità e incentivi per la mobilità elettrica. Tuttavia, le associazioni ambientaliste criticano l’assenza di obiettivi climatici ambiziosi e dettagliati.
Merz punta a chiudere l’accordo entro Pasqua
Il leader della CDU, Friedrich Merz, probabile prossimo cancelliere, ha dichiarato l’intenzione di concludere l’accordo di coalizione definitivo entro Pasqua. Nel documento stilato dalle due forze politiche si sottolinea il sostegno agli obiettivi climatici tedeschi ed europei, pur riconoscendo la necessità di un impegno globale per contrastare il riscaldamento climatico.
L’intesa prevede il potenziamento delle energie rinnovabili, l’ammodernamento della rete elettrica e l’espansione dell’energia idroelettrica, geotermica e delle tecnologie di stoccaggio. Inoltre, si intende promuovere la decarbonizzazione dell’industria con l’introduzione di mercati guida per prodotti climaticamente neutri, come l’acciaio a basse emissioni.
Riduzione dei costi energetici e incentivi per l’industria
L’accordo di governo pone un’enfasi significativa sulla competitività economica, promettendo una riduzione duratura e prevedibile dei costi energetici. Le misure proposte includono la diminuzione della tassa sull’elettricità ai minimi stabiliti dall’UE (0,05 centesimi per le aziende e 0,1 centesimi per le famiglie) e la riduzione del 50% delle tariffe di trasmissione della rete, attualmente fissate a 6,65 centesimi per kilowattora.
Un altro punto chiave dell’accordo è la costruzione di 20 gigawatt di nuove centrali a gas entro il 2030 per compensare l’intermittenza delle rinnovabili. Questo obiettivo supera di gran lunga quello del governo uscente, che mirava a 12,5 GW. Secondo i negoziatori, queste centrali non solo garantiranno stabilità alla rete elettrica, ma contribuiranno anche a contenere i prezzi dell’energia.
Critiche dagli ambientalisti: “Manca una strategia climatica chiara”
Le organizzazioni ambientaliste accusano il governo in formazione di essere troppo vago sugli impegni per la riduzione delle emissioni. Durante la presentazione del piano, Merz non ha menzionato il clima, rafforzando l’impressione che la questione non sia centrale nella sua agenda politica.
Martin Kaiser, direttore di Greenpeace Germania, ha dichiarato che il documento lascia un “vuoto enorme” in termini di protezione ambientale. La proposta di incentivare lo stoccaggio della CO₂ (carbon capture and storage, CCS) e l’espansione delle centrali a gas è stata definita da Kaiser come un’“assicurazione sulla vita per i combustibili fossili”. Anche il gruppo per la mobilità sostenibile VCD ha criticato le proposte, definendole una “scatola nera” senza un piano chiaro.
L’alleanza di aziende pro-clima Stiftung Klimawirtschaft, che include realtà come Aldi, BNP Paribas e Salzgitter, ha esortato la coalizione a fornire una roadmap chiara per il raggiungimento degli obiettivi climatici, sottolineando l’importanza di una strategia sostenibile per la competitività economica a lungo termine.
Nessuna riapertura del nucleare, ma investimenti sulla fusione
Contrariamente alle speculazioni elettorali, il documento non prevede il riavvio delle centrali nucleari dismesse in Germania. Tuttavia, CDU/CSU e SPD hanno concordato di potenziare la ricerca sulla fusione nucleare con l’ambizioso obiettivo di costruire il primo reattore a fusione al mondo sul suolo tedesco.
Pressioni sui Verdi e riforma del debito
Merz ha bisogno del sostegno dei Verdi per attuare il suo piano infrastrutturale, che prevede ingenti investimenti in opere pubbliche. Tuttavia, il partito ambientalista si è detto insoddisfatto dell’attuale bozza d’intesa. Franziska Brantner, leader dei Verdi, ha criticato l’approccio del governo nascente, accusandolo di voler risolvere i problemi strutturali semplicemente iniettando nuove risorse finanziarie, senza una strategia sostenibile.
In risposta alle critiche, Merz ha dichiarato che il fondo speciale per le infrastrutture comprenderà anche investimenti in progetti di protezione ambientale. Tuttavia, la riforma del debito proposta, che prevede la mobilitazione di centinaia di miliardi di euro per la difesa e le infrastrutture, richiede una modifica costituzionale e quindi una maggioranza parlamentare dei due terzi.
“Fallire non è un’opzione”
Di fronte alle pressioni interne ed esterne, Merz ha ribadito il suo impegno a formare un governo stabile con l’SPD, sottolineando che il successo della coalizione è essenziale per garantire decisioni rapide in un contesto geopolitico incerto. “Fallire non è un’opzione per noi”, ha dichiarato in un’intervista alla radio Deutschlandfunk, evidenziando la necessità di un accordo solido per il futuro della Germania.
L’esito delle negoziazioni nelle prossime settimane sarà cruciale per definire il profilo del nuovo governo e il suo impegno nella lotta al cambiamento climatico, un tema che, secondo gli esperti, rimane ancora troppo marginale nel programma della futura coalizione.
Immagine: Olaf Kosinsky, CC BY-SA 3.0 DE https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/de/deed.en, via Wikimedia Commons
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