Le rinnovabili australiane invadono la corsia di sorpasso
L’Australia si sta rapidamente trasformando in un laboratorio a cielo aperto per la transizione energetica globale, grazie a un’accelerazione impressionante nello sviluppo del solare fotovoltaico e dell’eolico.
L’Australia è diventata il simbolo della transizione energetica globale, grazie a una crescita straordinaria del fotovoltaico, affiancato dall’eolico e da sistemi di accumulo sempre più efficienti: numeri alla mano, il Paese sta dimostrando che un futuro alimentato al 100% da energie rinnovabili non solo è possibile, ma anche economicamente vantaggioso.
Crescita record del fotovoltaico
Nel 2024, la capacità installata di nuovi impianti solari a livello globale ha raggiunto i 560 GW, più del doppio rispetto a tutte le altre fonti messe insieme (eolico, idroelettrico, carbone, gas e nucleare, per un totale di circa 280 GW). Il fotovoltaico sta crescendo di dieci volte ogni decennio e, mantenendo questi ritmi, supererà l’eolico e il nucleare già quest’anno, raggiungendo la generazione a carbone entro il 2031.
L’Australia guida questa rivoluzione: già oggi il 37% della produzione elettrica nazionale proviene da fotovoltaico ed eolico, a cui si aggiunge un 6% da idroelettrico. Dal 2015, il 99% della nuova capacità di generazione installata in Australia è rappresentata da fonti rinnovabili, interamente finanziate da investimenti privati. Inoltre, il Paese detiene il primato mondiale per produzione solare pro capite.
Accumulo energetico: problema risolto
Uno dei principali ostacoli per il fotovoltaico e l’eolico è sempre stato la gestione dell’intermittenza, ma anche questo limite è stato superato. L’Australia sta realizzando una rete di accumuli integrati, composta da batterie per il breve termine e sistemi di pompaggio idroelettrico per il medio-lungo termine.
Il sistema di accumulo Snowy 2.0, operativo dal 2028, fornirà da solo l’85% della capacità di storage nel mercato nazionale, a un costo dieci volte inferiore rispetto alle batterie e con una durata cinque volte superiore. L’Australia dispone di un potenziale di pompaggio idroelettrico circa 300 volte superiore al necessario per supportare un sistema 100% rinnovabile. Globalmente, sono stati individuati oltre 820.000 siti potenziali per il pompaggio idroelettrico, pari a circa 200 volte il fabbisogno mondiale.
Il principio è semplice: in giornate soleggiate o ventose, l’energia rinnovabile in eccesso viene utilizzata per pompare acqua verso un bacino in quota. Durante la notte o nei periodi di bassa produzione, l’acqua viene rilasciata verso il basso per generare energia. Questo ciclo può essere ripetuto per oltre 100 anni, rendendo il sistema estremamente sostenibile.
Una transizione che porta benefici alle comunità locali
Il boom delle rinnovabili in Australia non riguarda solo l’energia, ma anche lo sviluppo territoriale. I grandi impianti fotovoltaici e i parchi eolici sorgono principalmente in aree rurali, dove generano posti di lavoro e flussi economici significativi. Gli agricoltori continuano a coltivare i terreni tra le file dei pannelli solari, dimostrando che energia e agricoltura possono coesistere.
Le comunità locali vengono generosamente compensate: i proprietari dei terreni che ospitano le linee di trasmissione, ad esempio, ricevono oltre 200.000 dollari australiani per chilometro.
Le argomentazioni contro il fotovoltaico, spesso alimentate da interessi di parte, non reggono all’analisi dei dati:
- La superficie necessaria per alimentare l’intera economia australiana con il solare e l’eolico equivale a circa la grandezza di un salotto per abitante.
- Le infrastrutture rinnovabili sono meno invasive di cave, miniere a cielo aperto o impianti industriali, e spesso invisibili da altre proprietà.
- I materiali richiesti (silicio, vetro, alluminio, plastiche) sono abbondanti e sostituibili, e il tema dei rifiuti dei pannelli è marginale: a pieno regime, lo smaltimento dei pannelli solari genererebbe circa 16 kg di rifiuti per persona all’anno, principalmente vetro.
Un modello per il mondo
L’Australia sta dimostrando che un sistema energetico basato su fotovoltaico, eolico e accumulo non è solo possibile, ma anche conveniente. Con una gestione intelligente della rete e una politica di investimenti mirata, il Paese è sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo del governo di 82% di elettricità rinnovabile entro il 2030 e di proseguire verso il 100% rinnovabili negli anni successivi.
Il caso australiano è un laboratorio prezioso per tecnici e appassionati di fotovoltaico di tutto il mondo: una lezione concreta su come superare i miti e le resistenze culturali, puntare sull’innovazione e costruire un sistema energetico pulito, resiliente e vantaggioso per le comunità.
Il futuro dell’energia è già iniziato: l’Australia ce lo sta mostrando, pannello dopo pannello.
Tratto liberamente da PV Magazine (articolo in inglese)
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